Auguri di buon compleanno a Melanie Griffith, famosa attrice americana nata a New York il 09.08.1957 che oggi spegne 66 candeline!
Durante la sua carriera Melanie ha ottenuto numerosi premi per le sue interpretazioni al cinema e in tv, tra cui non possiamo non citare l’interpretazione in Una donna in carriera che nel 1989 le valse la candidatura agli Oscar come migliore attrice protagonista. Nel corso della sua vita ha avuto 3 mariti, tutti colleghi di lavoro: Don Jonhson, dalla relazione con il quale è nata Dakota Jonhson (che ha seguito le orme dei genitori dedicandosi alla recitazione e diventando famosa grazie all’interpretazione di Anastasia Steele nella trilogia Cinquanta Sfumature di Grigio, Nero e Rosso), Steven Bauer e Antonio Banderas.
Nel 2009 ha fatto preoccupare i fan per un “occhio nero” che ha spiegato sul Daily Mail essere la conseguenza di un intervento di dermo-chirurgia per l’asportazione di un carcinoma basocelluare, tumore che nel 2017 ha recidivato per cui è stata costretta a una nuova asportazione chirurgica. In queste occasioni la bellissima attrice, pur manifestando dispiacere per le cicatrici sul viso (che per chi fa il suo lavoro non sono il massimo), ha sottolineato su People quanto sia importante sottoporsi periodicamente alle visite dermatologiche per fare diagnosi precoce dei tumori cutanei e rimuoverli quanto prima.
Avere una cicatrice è molto meglio che tenersi un tumore e farlo crescere, soprattutto se sulla faccia… anche perché se si aspetta, il tumore si ingrandisce e quindi anche la cicatrice sarà più evidente.
Prendendo spunto dall’esperienza di Melanie Griffith, oggi iniziamo ad avvicinarci al mondo della dermatologia oncologica, anche detta onco-dermatologia. Per parlare dei tumori della pelle partiamo proprio dal tumore che ha colpito la star, il carcinoma basocellulare.
Cos’è il carcinoma basocellulare?
Il carcinoma basocellulare, noto anche come carcinoma a cellule basaloidi, basalioma o BCC (dall’inglese basal cell carcinoma), è una neoplasia dovuta alla proliferazione incontrollata e disordinata di cellule che originano dallo strato basale dell’epidermide (da cui deriva il nome).
Si tratta di un tumore maligno che, nel gruppo dei tumori maligni, possiamo definire quello “a comportamento più benigno” in quanto è sì dotato di aggressività e invasività locale ma ha una crescita lenta ed un basso potenziale metastatico e per questo motivo viene chiamato anche epitelioma basocellulare.
Quanto è frequente?
Il carcinoma basocellulare è in assoluto il più diffuso tumore maligno della pelle.
Rientra nella categoria dei cosiddetti carcinomi cheratinocitari cutanei (chiamati anche nonmelanoma skin cancer o NMSC, cioè “tumori cutanei diversi dal melanoma“), di cui rappresenta la tipologia di più frequente riscontro nella pratica clinica dermatologica, seguito dal carcinoma squamocellulare.
Anche se non si dispone di dati epidemiologici precisi perché in molti Paesi non è stato predisposto un apposito registro tumori, si stima che 8 su 10 tumori cheratinocitari siano proprio carcinomi basocellulari.
L’incidenza risulta più alta negli uomini e cresce con l’aumentare dell’età.
Negli Stati più assolati le diagnosi sono più numerose, basti pensare che la prevalenza media in Europa oscilla tra 400 e 800 casi ogni 100.000 abitanti con i picchi più elevati in Italia e negli altri Paesi del Mediterraneo e numeri più bassi nei Paesi nordici mentre in Australia supera addirittura i 16.000 casi ogni 100.000 abitanti.
Perché compare?
Non esiste una causa unica ma molti fattori che possono contribuire all’insorgenza di un carcinoma basocellulare.
I fattori si rischio possono essere suddivisi in 2 gruppi:
–Fattori individuali
- tratti fenotipici predisponenti (pelle chiara che si abbronza con difficoltà, capelli e occhi chiari)
- predisposizione genetica (polimorfismi nei geni del recettore della melanocortina-1 (MC1R), della proteina di segnale agouti (ASIP), della tirosinasi (TYR), mutazioni nei geni delle proteine proto-oncogeniche PTCH1 e TP53), etc.
- forme sindromiche (xeroderma pigmentosum, sindrome del carcinoma basocellulare nevoide anche nota come sindrome di Gorlin-Goltz, sindrome di Muir-Torre, sindrome di Rombo, sindrome di Bazze-Dupré-Christol, etc.)
–Fattori ambientali
- raggi ultravioletti (esposizione al sole, lettini abbronzanti e fototerapia)
- agenti fotosensibilizzanti (farmaci antibiotici come le tetracicline, antipertensivi tra cui gli inibitori dei canali del calcio, beta bloccanti e i diuretici tiazidici) e fotocarcinogenici (quali le furocumarine o furanocumarine, sostanze organiche naturali presenti nella buccia di molti agrumi e nella linfa di alcune piante invasive)
- esposizione cronica all’arsenico (tramite medicazioni o ingestione di alimenti o bevande contaminati)
- radiazioni ionizzanti (soprattutto nei casi di esposizione prolungata per lavoro o per cure mediche)
- immunosoppressione (abbassamento delle difese immunitarie dovuto a patologie come l’AIDS o a terapie quali quelle antitumorali).
Dove e come si può presentare?
Il carcinoma basocelluare si può presentare in qualunque distretto corporeo: anche se è più frequente sulla testa può comparire anche sul tronco, sugli arti e sui genitali e ha di solito una crescita lenta. La sua comparsa e il suo accrescimento non si accompagnano a nessun sintomo ma, quando diventa grande, soprattutto in alcune zone, può causare fastidio e se si ulcera, può sanguinare e infettarsi dando dolore, prurito, sensazione di pelle che tira.
Secondo le caratteristiche cliniche si distinguono 3 tipi principali di BCC:
- nodulare
rappresenta circa l’80% dei casi ed è più frequente sul viso; risulta rilevato sul piano cutaneo, di forma semisferica; il colorito può essere roseo perlaceo oppure bruno-bluastro (cosiddetto BCC pigmentato), con bordo rilevato e con teleangectasie evidenti; crescendo, tende ad ulcerarsi; - superficiale
nel 15% dei casi, in particolare sul tronco, si presenta come una macchia o una placca di colore rosa-rosso e con i bordi traslucidi, scarsamente infiltrante; - infiltrante o morfeiforme
dal 5 al 10% dei casi; il BCC morfeiforme può presentarsi su viso e corpo e tende ad avere l’aspetto di una placca o di una cicatrice irregolare che tende a diventare profonda.
Esistono poi varianti più rare che alcuni autori considerano sottotipi di BCC mentre altri dei tumori a sé stanti:
- carcinoma baso-squamoso;
- carcinoma metatipico;
- fibroepitelioma di Pinkus;
- carcinoma basocelluare con differenziazione matricale;
- carcinoma tricoblastico;
- carcinoma pilomatricale o fibroepiteliocarcinoma calcifico di Malherbe.
Quando sospettare la presenza di un carcinoma basocelluare?
Quando sulla pelle compare una papula o un nodulo (una “pallina”) che cresce; quando si apre una ferita che non guarisce oppure che guarisce ma che periodicamente torna ad ulcerarsi (=bucarsi, aprirsi) e a sanguinare oppure ancora quando compare una cicatrice dura su una zona della pelle dove non c’è stata alcuna ferita e la cicatrice col tempo si allarga e si indurisce, in questi casi potrebbe trattarsi di un carcinoma basocellulare o di un altro tumore della pelle quindi è necessario rivolgersi al proprio Dermatologo di fiducia per una consulenza: per un occhio esperto la diagnosi è facile, rapida e del tutto indolore e se viene fatta precocemente permette delle cure radicali e poco invasive: se il tumore è piccolo anche la cicatrice sarà piccola, se si aspetta e nel frattempo l’epitelioma cresce anche la cicatrice sarà più grande e più evidente.
Torneremo ancora sull’argomento per approfondire etio-patogenesi, caratteristiche istopatologiche, esami diagnostici e terapie del più frequente tumore maligno della pelle e naturalmente ne parleremo ancora per ricordare quanto sia importante conoscere e prevenire le neoplasie cutanee.
SD