Dottoressa Sara D'Hallewin

Re Carlo III – Rosacea

Oggi 14.11 porgiamo i nostri auguri al Re Carlo III nato proprio il 14 novembre del 1948, il cui nome di battesimo è Charles Philip Arthur George del casato Windsor.

Approfittiamo del compleanno del figlio maggiore della Regina Elisabetta II (che, rimasta sul trono per ben 70 anni, ricordiamo come regnante più longeva della storia dell’UK) e del consorte Filippo di Edimburgo, per parlare del disturbo dermatologico di cui è affetto: la rosacea.

In molte occasioni, compresa la cerimonia di incoronazione tenuta a Westminster il 06.05.2023 in cui è diventato ufficialmente sovrano del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e dei 14 Paesi del Commonwealth, non è passato inosservato il rossore acceso delle sue guance…

Sebbene non sia mai stato dichiarato ufficialmente dall’interessato, la cosiddetta “maledizione dei Celti” non ha risparmiato neanche la famiglia reale!

 

 

Ma cos’è la rosacea?

La rosacea è una dermatite cronica multifasica che si presenta con manifestazioni cutanee e oculari, colpendo tipicamente le regioni centro-facciali con eritema, teleangectasie, papule, pustole e fima e gli occhi con rossore, dilatazione dei capillari e irritazione.

E’ una dermatite, ossia una patologia infiammatoria della pelle, caratterizzata da lesioni cutanee che presentano i segni dell’infiammazione (calor, rubor, tumor, dolor).

E’ cronica perché ha lungo decorso e tendenza a non risolversi in quanto colpisce soggetti predisposti (per tipo di pelle ed altre caratteristiche individuali) ed è multifasica perché, se non curata, diventa progressivamente ingravescente, con passaggio dagli stadi più precoci a quelli più avanzati di malattia.

 

Quanto è frequente?

E’ considerata una malattia cutanea comune. Dalla maggior parte degli studi europei e nord americani emerge una prevalenza intorno a 5 casi ogni 100.000 abitanti.

E’ più frequente nelle donne, con esordio intorno ai 30 anni di età, ma si presenta più precocemente e con forme più aggressive negli uomini arrivando più facilmente allo stadio fimatoso.

 

Quali sono le cause della rosacea?

Le cause della rosacea non sono del tutto chiare ma sappiamo per certo che la genetica svolge un ruolo importante, infatti esiste familiarità per la malattia ed i soggetti più colpiti sono quelli con pelle chiara e occhi azzurri (il fenotipo “Celtico”, da cui deriva la definizione di Rosacea quale “Maledizione dei Celti“).

Tra i fattori epigenetici (=fattori ambientali, infettivi, fisiologici, etc. che influenzano l’espressione dei geni) che hanno una funzione determinante nell’esordio e nell’evoluzione della malattia ricordiamo:

  • microrganismi
    Demodex folliculorum: acaro che risiede nei follicoli piliferi del volto e si nutre di sebo
    Helicobacter pylori: batterio responsabile di infezioni gastriche;

  • iper-reattività vascolare
    meccanismi vasomotori sono tipici della fase iniziale di malattia
    Le condizioni ambientali che determinano vasodilatazione sono molteplici:
    – esposizione al sole e ai raggi ultravioletti
    – temperature estreme
    – cibi speziati
    – bevande calde
    – assunzione di alcool
    – fumo di sigaretta
    – attività fisica
    – alcuni farmaci (come l’acido nicotinico e vasodilatatori)
    – contatto con sostanze e tessuti irritanti
    – stress psicologici emozionali
    – fattori ormonali (es. la menopausa);

  • disfunzioni immunologiche
    l’infiammazione determina il rilascio di citochine ed enzimi degradativi che inducono danno agli elementi costitutivi del derma e favoriscono la neoangiogenesi (=formazione di nuovi vasi sanguigni).

 

 

Come si presenta?

La rosacea è una malattia con multiple manifestazioni.

La forma cutanea interessa principalmente le porzioni centro-facciali, ossia il naso, il mento, le guance, la fronte ma può presentarsi anche sul cuoio capelluto calvo, sulle superfici laterali del collo, sulle orecchie e sulla zona del décolleté in corrispondenza con il manubrio dello sterno.

In accordo con la classificazione del 2002 della National Rosacea Society distinguiamo 4 tipi di rosacea:

  • 1. Rosacea eritematosa-teleangectasica
    Comprende 2 fasi
    fase del flush o degli eritemi accessionali
    con arrossamenti occasionali, di solito scatenati da eventi emotivi o correlati a condizioni “vasodilatanti” come l’assunzione di alcool, cibi piccanti, bevande calde, sbalzi termici;
    fase di eritrosi o “cuperose
    con comparsa di teleangectasie fisse nelle zone interessate dal flush, questa fase è l’evoluzione naturale della precedente nei soggetti che si espongono cronicamente al sole.

  • 2. Rosacea populo-pustolosa
    Interessa solo una piccola percentuale dei soggetti con rosacea eritematosa-teleangectasica ed è caratterizzata da comparsa di papule e pustole nelle aree centro-facciali.
    Talora l’infiammazione può causare edema (=gonfiore) persistente ed in questo caso si parla di rosacea linfedematosa.
    Quando ci sono pustole giallastre si ha la cosiddetta rosacea granulomatosa.
    Se le pustole sono di grandi dimensioni e confluiscono in ascessi si realizza la cosiddetta rosacea fulminans anche nota come pioderma facciale.

  • 3. Rosacea fimatosa
    I “fima” sono la forma più avanzata delle rosacea, sono più rari in quanto risultano dall’iperplasia di connettivo e ghiandole sebacee in sedi interessate cronicamente dai flush in cui si verifica un rigonfiamento irregolare con ispessimento del tessuto che conferisce alla pelle un aspetto turgido e biotrzoluto.
    E’ tipica -e quasi esclusiva- del sesso maschile e interessa classicamente il naso (=rinofima), ma può presentarsi anche sul mento (=gnatofima), sulla zona tra le sopracciglia (=glabellofima), sulla fronte (=frontofima), sulle palpebre (=blefarofima) e sulle orecchie (=otofima).

  • 4. Rosacea oculare
    Il coinvolgimento oculare si ha nel 50% circa dei casi di rosacea e può precedere, seguire o essere contemporaneo alle lesioni cutanee.
    I sintomi tipici sono arrossamento, lacrimazione, bruciore, sensazione di corpo estraneo, prurito e fotofobia (=fastidio provocato dalla luce).
    I segni clinici classici sono l’eritema (=arrossamento) e le teleangectasie (=dilatazione dei capillari) congiuntivali.
    Possono osservarsi anche blefarite, orzaiolo, calazio e croste alla rima congiuntivale e più raramente sclerite e sclerocheratite.

 

 

 

A breve torneremo sull’argomento per approfondirne la fisiopatologia e i caratteri istopatologici, per parlare delle malattie che si associano alla rosacea e di quelle che entrano in diagnosi differenziale con essa e per discutere le terapie disponibili.

In ogni caso, se hai parenti affetti da rosacea e vuoi prevenire la malattia o il suo avanzamento oppure se presenti dei rossori che tornano spesso o che non passano o ancora se sul naso o sul mento stanno comparendo dei “bitorzoli”, potrebbe trattarsi di rosacea quindi non attendere e parlane con il tuo Dermatologo che saprà dare le risposte ai tuoi quesiti e, se la diagnosi è confermata, ti consiglierà la cura più adatta alla tua rosacea e ti suggerirà degli accorgimenti per minimizzarne i sintomi.

SD

 

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