Auguri di buon compleanno a Diane Keaton, nata a Los Angeles il 5 gennaio 1946.
La bravissima attrice (ha recitato in Il padrino, Il padrino – Parte II e Il padrino – Parte III, Io e Annie, In cerca di Mr. Goodbar, Reds, La stanza di Marvin, Spara alla luna, Tutto può succedere – Something’s Gotta Give, Perché te lo dice mamma, etc.) candidata a prestigiosi riconoscimenti cinematografici e vincitrice tra gli altri di un Premio Oscar, un Golden Globe ed un Premio BAFTA per la sua interpretazione in Io e Annie, è un’artista poliedrica ed è anche una stimata produttrice, regista e scrittrice.
Il compleanno di Miss Keaton (non si è mai sposata ma ha adottato 2 bimbi, Dexter e Duke), ci offre lo spunto per tornare a parlare di tumori cutanei.
In varie interviste Diane ha spiegato di aver avuto la diagnosi del suo primo tumore cutaneo, un carcinoma basocellulare (BCC), a 21 anni e ha raccontato di avere familiarità per questa neoplasia, infatti sua zia, suo padre e suo fratello hanno avuto lo stesso tipo di tumore (per chi avesse voglia di leggere qualcosa sul BCC, consiglio di tornare all’articolo pubblicato il 09.08, in occasione del compleanno di Melanie Griffith).
Poi, più avanti negli anni, ha sviluppato anche un carcinoma squamocellulare, per il quale si è dovuta sottoporre a un doppio intervento chirurgico. Da allora non scorda mai di usare il filtro solare sul viso e, come ha spiegato in un’intervista al Sunday Times Magazine, dice di sentirsi fortunata: una cicatrice di oltre 7 cm sulla guancia è la testimonianza della sua vittoria contro il tumore.
Cos’è il carcinoma squamocellulare?
Il carcinoma squamocellulare, noto pure come carcinoma a cellule squamose, carcinoma spinocellulare, spinalioma o SCC (dall’inglese squamous cell carcinoma), in passato chiamato anche epitelioma squamocellulare o epitelioma spinocellulare, è una neoplasia dovuta alla proliferazione incontrollata e disordinata di cellule che originano dallo strato spinoso dell’epidermide (da cui deriva il nome).
Quanto è frequente?
Il carcinoma squamocellulare è il secondo più comune tumore maligno cutaneo.
Rientra nella categoria dei cosiddetti carcinomi cheratinocitari cutanei (chiamati anche nonmelanoma skin cancer o NMSC, cioè “tumori cutanei diversi dal melanoma“), di cui rappresenta la seconda tipologia di più frequente riscontro nella pratica clinica dermatologica, subito dopo il carcinoma basocellulare, rispetto al quale ha un superiore potenziale di aggressività locale e maggiore capacità di metastatizzare.
Anche se non si dispone di dati epidemiologici precisi perché in molti Paesi non esiste un apposito registro tumori, si stima che almeno 1-3 su 10 tumori cheratinocitari siano proprio carcinomi squamocellulari.
L’incidenza risulta più alta negli uomini e cresce in modo esponenziale con l’aumentare dell’età.
Negli Stati più vicini all’Equatore le diagnosi sono più numerose, in Europa la prevalenza media oscilla tra in 5 casi ogni 100.000 abitanti dei Paesi Scandinavi ed i 350 circa ogni 100.000 in Germania e negli altri Paesi del Mediterraneo mentre in Australia, a seconda delle zone, supera i 300-500 casi ogni 100.000 abitanti.
Perché compare?
Il carcinoma squamocellulare non ha una causa unica, ma diversi fattori possono favorirne l’insorgenza.
I fattori si rischio possono essere suddivisi in 2 gruppi:
–Fattori individuali
- tratti fenotipici predisponenti (pelle chiara che si abbronza con difficoltà, capelli e occhi chiari)
- disordini ereditari (xeroderma pigmentosum, albinismo, epidermolisi bollosa, epidermodisplasia verruciforme, etc.)
- forme sindromiche favorenti esordio di SCC in età giovanile (anemia di Fanconi, sindrome di Ferguson-Smith, discheratosi congenita, sindrome di Rothmund-Thomson, sindrome di Bloom e sindrome di Werner)
- immunosoppressione (abbassamento delle difese immunitarie dovuto a patologie come l’AIDS o a terapie quali quelle antitumorali)
- infiammazione cronica della pelle (es. cicatrici di ustioni, ulcere croniche, tragitti fistolosi, malattie infiammatorie come il lupus eritematoso discoide e il lichen sclerosus)
- fumo di sigaretta
- infezione da papillomavirus umano (HPV)
–Fattori ambientali
- raggi ultravioletti (esposizione al sole, lettini abbronzanti e fototerapia)
- radiazioni ionizzanti (soprattutto nei casi di esposizione prolungata per lavoro)
- esposizione cronica all’arsenico e al radon
- uso di farmaci fotosensibilizzanti (diuretici tiazidici, azatioprina, inibitori del BRAF, voriconazolo, etc.)
Dove e come si può presentare?
Il carcinoma squamocelluare può comparire sulla pelle, sulle semimucose e sulle mucose.
Sulla pelle si presenta tipicamente nelle zone fotoesposte: è più frequente sulla testa ma può comparire anche sul collo, sugli arti superiori e inferiori, sul tronco e sui genitali. Può insorgere de novo oppure essere preceduto da una lesione precancerosa (sul cosiddetto campo di cancerizzazione).
Clinicamente e il suo accrescimento non si accompagnano a nessun sintomo ma, quando diventa grande, soprattutto in alcune zone, può causare fastidio e se si ulcera, può sanguinare e infettarsi dando dolore, prurito, sensazione di pelle che tira.
Sulle semimucose (regioni di passaggio tra cute e mucosa) è più frequente sulle labbra di fumatori e bevitori di alcool e in regione genitale e anale in soggetti affetti da condilomatosi o da lichen sclerosus.
Sulle mucose il distretto più colpito è il cavo orale seguito dall’ultimo tratto dell’apparato digerente.
Le caratteristiche cliniche dipendono dallo stadio:
- carcinoma squamocellulare in situ (o chetatosi attinica o AK)
Si presenta come lesione eritemato-desquamativa ossia come chiazza arrossata, con squamette bianche aderenti che tendono a staccarsi e a riformarsi a cicli, senza mai.
E’ caratterizzato dalla presenza di cellule tumorali limitate allo strato spinoso dell’epidermide. - carcinoma squamocellulare intraepiteliale (o Morbo di Bowen)
Si presenta come lesione eritemato-desquamativa con squame lamellari più spesse e talvolta il colorito vira dal rosso-bianco al brunastro.
Nel Morbo di Bowen le cellule tumorali sono localizzate oltre che nello strato spinoso anche negli strati superiori e nel sottostante strato basale ma rimangono confinate nell’epidermide. - carcinoma squamocellulare infiltrante (SCC propriamente detto)
Si presenta come papula, nodulo o placca di colore rosa-rossastro, a margini irregolari e con superficie cheratosica (ossia sormontata da squame), ulcerata (ossia “bucata”) e talvolta sanguinante, sierogemente o crostosa.
Nell’SCC le cellule tumorali superano la barriera dermo-epidermica per andare più in profondità raggiungendo il derma (dove sono presenti nervi, vasi sanguigni e linfatici: se vengono raggiunte e colpite queste strutture il tumore diventa più aggressivo e pericoloso).
Quando sospettare la presenza di un carcinoma squamocelluare?
Quando sulla pelle compare una papula o un nodulo (una “pallina”) che cresce; quando si apre una ferita che non guarisce oppure che guarisce ma che periodicamente torna ad ulcerarsi (=bucarsi, aprirsi) e a sanguinare e che col tempo si allarga e si indurisce, in questi casi potrebbe trattarsi di un carcinoma squamocellulare o di un altro tumore della pelle quindi è necessario rivolgersi al proprio Dermatologo di fiducia per una consulenza: per un occhio esperto la diagnosi è facile, rapida e del tutto indolore e se viene fatta precocemente permette delle cure radicali e poco invasive: se il tumore è piccolo anche la cicatrice sarà piccola, se si aspetta e nel frattempo l’epitelioma cresce anche la cicatrice sarà più grande e più evidente.
Torneremo ancora sull’argomento per approfondire etio-patogenesi, caratteristiche istopatologiche, esami diagnostici e terapie del secondo tumore maligno della pelle per frequenza e naturalmente ne parleremo ancora per ricordare quanto sia importante conoscere e prevenire le neoplasie cutanee.
SD