Felice 36° compleanno ad Adele Laurie Blue Adkins, nota a tutti come Adele.
La bravissima cantante inglese nata a Londra il 05.05.1988, vincitrice di numerosi Golden Globe, è famosa in tutto il mondo per i suoi brani Chasing Pavements, Rolling in the Deep, Someone like you, Hello, When we were young, Easy on me e per la celeberrima Skyfall, colonna sonora dell’omonimo film della serie cinematografica di 007-James Bond, che nel 2012 le valse l’Oscar alla migliore canzone.
Nel giorno del suo genetliaco ricordiamo una curiosità dermatologica di cui ha parlato poco dopo la nascita di suo figlio Angelo: come si legge sulla rivista Today’s Parent anche Adele ha sofferto di eczema.
Abbiamo già introdotto l’argomento (consigliamo di leggere l’articolo dedicato a Jessica Simpson per una panoramica sugli eczemi e quello relativo a Brad Pitt per approfondire la dermatite irritativa da contatto). Oggi proseguiamo la trattazione degli eczemi dedicandoci alla forma allergica da contatto.
Ricordiamo in sintesi: cosa si intende per eczema?
La definizione eczema comprende un gruppo di malattie infiammatorie della pelle che presentano caratteristiche comuni: prurito, pelle secca, screpolata, arrossata, edematosa o ispessita “a grattugia”, con vescicole, bolle, croste e spesso anche con ferite dovute al grattamento.
In base alla causa che determina gli eczemi ne distinguiamo 3 gruppi: Dermatite irritativa da contatto o “DIC“, Dermatite allergica da contatto o “DAC“ e Dermatite atopica o “DA”.
Cos’è la dermatite allergica da contatto?
La dermatite allergica da contatto è una forma di eczema conseguente a una reazione immunitaria da ipersensibilità ritardata (mediata dai linfociti T) a particolari allergeni (detti agenti trigger ossia sostanze scatenanti).
La malattia dipende cioè dal contatto con l’allergene responsabile e dalla risposta del sistema immunitario individuale, che può essere più o meno intensa, in seguito alla sensibilizzazione.
Quanto è frequente?
L’incidenza e la prevalenza della DAC nella popolazione generale non è nota. Esistono però degli studi sui lavoratori che danno un’idea della frequenza: si stima che, nei paesi industrializzati, fino a 35 lavoratori su 100.000 possa sviluppare una dermatite da contatto. Di tutte le malattie professionali il 30% circa interessa la cute e, di queste, 9 su 10 sono proprio dermatiti da contatto.
Come si manifesta la DAC?
Riconosciamo 3 forme principali di DAC:
1. forma acuta
si presenta con chiazze o placche di pelle eritematosa (=arrossata) e desquamante, con edema (=gonfiore) e vescicole (=bollicine);
2. forma cronica
data dalla continua o ripetuta esposizione all’allergene responsabile, è caratterizzata da riduzione di edema ed eritema e da comparsa di lichenificazione (=aumento dello spessore e della durezza della pelle) con aspetto brunastro, secco e squamoso; talvolta compaiono escoriazioni e lesioni ragadiformi (=ferite) con conseguente rischio di impetiginizzazione (=sovrainfezione);
3. forma subacuta
ha caratteristiche intermedie tra forma acuta e forma cronica.
Di solto all’inizio le lesioni si manifestano nel sito di contatto e successivamente possono estendersi.
Tutte le DAC sono caratterizzate dalla presenza di prurito, che qualche volta può essere molto intenso e può persino diventare bruciore o dolore.
Quali sono le cause della dermatite allergica da contatto?
La DAC è una malattia mediata dai linfociti T del sistema immunitario che reagiscono in modo “esagerato” a sostanze in realtà innocue, che chiamiamo allergeni, determinando una reazione ritardata (=non immediata), che si manifesta con l’infiammazione della cute.
Gli allergeni responsabili della maggior parte delle DAC nella popolazione generale sono metalli (circa il 20-40% della popolazione sottoposta a Patch-test è allergico al nickel), profumi, conservanti, sostanze chimiche usate nella cura dei capelli, antibiotici e cortisonici topici, colle e gomme…
Le DAC più frequenti e le sedi interessate sono:
-
- esposizione occupazionale ad allergeni professionali -> mani;
- trucchi, creme e cosmetici vari per il viso -> palpebre, labbra, guance, etc.;
- shampoo e cosmetici per i capelli -> scalpo e attaccatura del capillizio;
- profumi -> collo e ascelle (con aspetto talvolta “pendente”),
- tessuti e coloranti -> tronco e arti;
- gomme -> polsi e addome (elastici), piedi (suole delle scarpe), etc..
Una forma particolare di DAC è rappresentata dalla fotodermatite allergica da contatto, che si osserva nelle aree fotoesposte: l’eczema compare in seguito all’esposizione ai raggi UV di una zona cutanea precedentemente sensibilizzata da un allergene che prende il nome di fotoallergene.
Esistono dei fattori di rischio per sviluppare una DAC?
I fattori di rischio principali per lo sviluppo di DAC sono:
-
- fattori occupazionali
i lavoratori hanno maggiore rischio di sviluppare DAC per via dell’esposizione cronica a sostanze chimiche e fisiche varie nell’ambito professionale; - età
l’incidenza della DAC aumenta con l’età perché con il passare del tempo si estende l’esposizione a potenziali allergeni e cresce la possibilità di sensibilizzazione per il sistema immunitario; - storia di dermatite atopica
il ruolo della DA come fattore di rischio di DAC è controverso ma da diversi studi emerge che i Patch-Test risultano positivi con maggiore frequenza nei pazienti atopici.
Come si fa la diagnosi di DAC?
La diagnosi di DAC si basa su:
-
- aspetto clinico e sede delle lesioni;
- storia di esposizione (professionale o meno) ad un allergene;
- Patch-test (anche detti test epicutanei a lettura ritardata): questi test, se positivi, permettono di fare diagnosi di certezza di DAC per uno o più particolari allergeni;
- altre indagini (es. esame istologico per differenziare un eczema da altre dermatiti eritemato-squamose ed eritemato-vescicolose, esame microscopico delle squame per escludere una micosi, etc.).
Torneremo ancora a parlare del complesso capitolo degli eczemi per approfondirne ulteriori aspetti, ma nel frattempo non dimentichiamo che in caso di comparsa di lesioni pruriginose sulla pelle la cosa migliore da fare è rivolgersi senza esitare al proprio Dermatologo di fiducia che raccoglierà un’anamnesi approfondita, farà una visita accurata e, se necessario, suggerirà eventuali esami specialistici per giungere alla diagnosi corretta e scegliere la terapia migliore.
SD