Dottoressa Sara D'Hallewin

Avril Lavigne – Malattia di Lyme

Buon compleanno ad Avril Lavigne, all’anagrafe Avril Ramona Lavigne, nata a Belleville il 27.09.1984.

La cantante canadese, che ha raggiunto il successo mondiale con il brano Complicated e definita la “principessa del pop-punk” anche grazie alle canzoni Under my skin, Don’t tell me e My happy ending, è famosa anche per la sua vita ribelle e per qualche problema di salute: infatti nel 2015, dopo un periodo di assenza dal palco e dai social network, in un’intervista su People, ha spiegato di aver avuto la malattia di Lyme.

Fare gli auguri ad Avril ci offre lo spunto per parlare della patologia che l’ha colpita costringendola a letto per diversi mesi, caratterizzata anche da manifestazioni cutanee che spesso si rivelano determinanti per arrivare alla giusta diagnosi.

 

Cos’è la Malattia di Lyme?

La malattia di Lyme è una malattia infettiva trasmessa da alcune zecche e causata da batteri del genere Borrelia (o Borreliella).

Le Borrelie sono spirochete (=batteri gram- a forma di spirille); le specie responsabili della malattia di Lyme più di frequente sono B. burgdorferi, prevalente negli USA, e B. afzelii e B. garinii, più comuni in Europa e in Asia. Vengono trasmesse all’uomo attraverso la puntura di zecche dure del genere Ixodes (e probabilmente anche dalle Amblyomma e Dermacentor, che sono le zecche del cane). I principali serbatoi dell’infezione sono rappresentati da animali selvatici (volpi, lepri, roditori, caprioli, cervi).

Le Borrelie sono in grado di causare infezione nell’uomo perché aderiscono alle cellule dei tessuti in cui migrano sfuggendo alle difese immunitarie dell’ospite ma causando un aumento dei livelli di citochine e chemochine e determinando così infiammazione.

 

Come si manifesta la malattia di Lyme?

Le manifestazioni cliniche della malattia di Lyme possono essere suddivise in 3 fasi: fase precoce localizzata, fase precoce disseminata e fase avanzata.

  • Malattia di Lyme precoce localizzata:
    di solito entro 1 mese dalla puntura di zecca
    Possono presentarsi l’eritema migrante (nell’80% dei casi) e manifestazioni aspecifiche che ricordano i sintomi simil-influenzali (mal di testa, febbre, astenia, artralgie, mialgie, nausea) che possono durare anche mesi dopo la fine della terapia.

  • Malattia di Lyme precoce disseminata:
    da alcune settimane a diversi mesi dopo la puntura della zecca
    Si possono osservare manifestazioni cutanee (eritema migrante, linfocitomi cutanei), sintomi reumatologici e neurologici (artralgie migranti, mialgie, meningiti, polineuriti) e cardiologici (miocardite e disturbi della conduzione atrio-ventricolare).

  • Malattia di Lyme avanzata:
    da mesi a diversi anni dopo l’infezione (questa fase può anche non essere preceduta dai sintomi e segni della malattia precoce localizzata o disseminata)
    Le manifestazioni possono essere reumatologiche, neurologiche e cutanee: negli USA l’artrite cronica mono od oligo-articolare (= dolore e infiammazione di una o poche articolazioni) è il sintomo più tipico, meningite, encefalomielite, atassia cerebellare, polineuropatie sensitivo–motorie, disturbi del sonno e comportamentali sono possibili ma più rari; l’acrodermatite cronica atrofica è il sintomo cutaneo più tipico in Europa.
 

Quali sono le manifestazioni cutanee della malattia di Lyme?

L’erythema migrans (eritema migrante) è il segno più importante della malattia di Lyme precoce. E’ una macchia rossa, che può essere piana (= macula) o rilevata (= linfocitoma) sul piano cutaneo, pruriginosa o asintomatica, che si presenta in corrispondenza o vicino al punto in cui la zecca portatrice della Borrelia ha morso. La macchia tende ad allargarsi potendo raggiungere anche diametro superiore ai 5 cm e, dopo qualche settimana, a schiarirsi al centro diventando “a coccarda”. Inoltre può sparire e ripresentarsi in altre sedi (ecco perché si definisce migrante).

 

L’acrodermatitis chronica atrophicans (o acrodermatite cronica atrofica) è un’importante manifestazione della malattia di Lyme avanzata. Inizia insidiosamente sotto forma di placche eritemato – edematose cianotiche (=rosse, gonfie e bluastre), infiltrate a livello delle superfici estensorie delle estremità specie in prossimità delle articolazioni uni o bilateralmente. Con il tempo, le lesioni cutanee possono estendersi su una estremità o apparire su estremità aggiuntive e coinvolgere anche altre parti del corpo. Sulle placche, o in aggiunta ad esse, possono inoltre comparire noduli o bande fibrotiche singoli o multipli di colorito roseo, rosso-bluastro o giallastro soprattutto sulle superfici estensori di gomiti e ginocchia. La conversione graduale delle lesioni dalla fase infiammatoria nella fase atrofica può verificarsi in molti anni di infezione: la cute diviene progressivamente liscia, sottile, trasparente ed anelastica; i peli si perdono e il numero di ghiandole diminuisce; possono manifestarsi prurito o bruciore, ma può anche non esserci alcun sintomo; l’atrofia può coinvolgere anche il sottocute e il tessuto muscolare sottostante con grave compromissione degli arti colpiti.

 

Come si fa la diagnosi di malattia di Lyme?

Per la diagnosi hanno molta importanza:

l’anamnesi (storia di puntura di zecca e comparsa dei sintomi in aree geografiche dove la malattia è endemica: in Italia le Regioni maggiormente interessate sono il Friuli Venezia Giulia, la Liguria, il Veneto, l’Emilia Romagna, il Trentino Alto Adige, mentre nelle Regioni centro meridionali e nelle isole le segnalazioni sono sporadiche)

l’esame clinico (ed in particolare il riscontro dei segni cutanei specifici di accompagnamento a sintomatologia similinfluenzale aspecifica, soprattutto nelle fasi iniziali di malattia e a sintomi reumatologici, neurologici e cardiologici nelle fasi più avanzate);

– l’eventuale esame istologico con colorazioni specifiche del preparato;

gli esami di laboratorio (PCR ed esame colturale) anche se non sempre permettono di confermare o escludere l’infezione da Borrelia.

 

Come si cura la malattia di Lyme?

La terapia è a base di antibiotici (generalmente Beta-lattamici) e il trattamento precoce è fondamentale per evitare le complicanze sistemiche soprattutto neurologiche e cardiache.

Negli Stati Uniti sono disponibili vaccini contro la borreliosi di Lyme da B.burgdorferi sensu strictu consigliati alle persone residenti in zone endemiche del Paese che per lavoro o diletto trascorrono gran parte della giornata in zone infestate da zecche infette da agenti della borreliosi di Lyme. Questi vaccini (di cui non si conosce ancora la durata l’immunità che conferiscono) non sono attualmente utilizzabili in Italia e in Europa.

In ogni caso, siccome la patologia non fa sviluppare immunità, la malattia di Lyme può essere contratta anche più volte nel corso della vita.

Quindi, se sei stato morso da una zecca oppure presenti delle lesioni cutanee che possono essere riconducibili alla malattia di Lyme non attendere e rivolgiti quanto prima al tuo Dermatologo di fiducia.

 

SD

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